Laboratorio galenico erboristico Farmacia Montemignaio

  1. ECHINACEA: UTILE STIMOLANTE DELLE DIFESE IMMUNITARIE
    CONTRO HERPES, INFLUENZA, INFEZIONI BATTERICHE E FUNGINE

    AvatarBy Matteo Pernigotti il 6 Oct. 2014
     
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    ECHINACEA: lo scudo contro le malattie infettive

    Un po' di botanica: esistono diverse specie di echinacea che vivono spontanee nel Nord America (Echinacea angustifolia, Echinacea atrorubens, Echinacea levigata, Echinacea pallida, Echinacea paradoxa, Echinacea purpurea, Echinacea simulata, Echinacea tennessensis); quelle importanti dal punto di vista fitoterapico sono l'Echinacea angustifolia e l'Echinacea purpurea.

    Parte utilizzata come droga: dell'Echinacea si utilizzano soprattutto radici e rizoma (ingrossamento del fusto con principale funzione di riserva), ma anche le parti aeree.
    Azione immunostimolante: ha una buona azione immunostimolante aspecifica confermata da prove sperimentali quali aumento della fagocitosi (capacità di inglobare e distruggere batteri e virus) dei globuli bianchi, della differenziazione dei globuli bianchi da immaturi a maturi e quindi più attivi, e della produzione di interleuchine, proteine secrete da cellule del sistema immunitario durante la risposta immunitaria, capaci di modulare e intensificare la risposta immunitaria stimolando particolarmente i linfociti, cellule presenti nel sangue che costituiscono tra il 20 e il 40% dei leucociti o globuli bianchi. Essi svolgono un ruolo molto importante nel sistema immunitario: sono la struttura portante della nostra risposta immunitaria adattativa (ovvero specifica per un tipo di antigene). Durante la loro vita queste cellule subiscono un percorso di differenziazione a fasi: nella fase antigene-indipendente, che avviene negli organi linfoidi primari (midollo osseo e timo), vengono inizialmente prodotti linfociti provvisti di tutti i recettori per ogni tipo di antigene; nella fase antigene dipendente che si svolge negli organi linfoidi secondari (milza, linfonodi, ecc.) vi è l'incontro tra l'antigene e il linfocita che possiede il recettore adatto. Mediante la somministrazione di echinacea, riusciamo proprio a stimolare la produzione e l'attività di queste cellule, che si adopereranno per difendere al meglio il nostro organismo dall'attacco esterno, sia esso batterico o virale.
    L'aumento di tutti questi parametri concernenti l'immunità raggiunge il massimo dopo circa 4 ore dalla somministrazione orale dell'estratto di echinacea, e permane su livelli statisticamente significativi per circa 8 ore. L'aumento dei linfociti T raggiunge il massimo livello dopo circa 8 giorni di terapia, per poi rimanere su alti livelli proseguendo la terapia. E' stato anche dimostrato che questa pianta è in grado di opporsi all'azione depressiva sul sistema immunitario tipica di molti antibiotici.
    Studi scientifici:
    Uno studio nel ratto ha valutato se la somministrazione cronica di estratto di echinacea dalla giovinezza fino alla senescenza fosse capace di aumentare la longevità e il benessere delle cellule immunocompetenti, dal momento che è noto che l'attività di queste cellule è fondamentale per la sopravvivenza e la longevità.

    Gli animali venivano nutriti con 2 mg al giorno di estratto di echinacea o con un placebo per tutta la loro vita ed erano tenuti e dieta libera. Dopo 10 mesi si valutava la sopravvivenza di questi animali, che era del 79% in quelli del gruppo placebo e del 100% in quelli del gruppo echinacea. Dopo 13 mesi i risultati di sopravvivenza erano del 46% nel gruppo placebo e del 74% in quello echinacea.

    Si è anche notato che le cellule NK ("Natual Killer", importantissime perchè attaccano e distruggono le cellule anormali) erano più numerose e vitali sia nel midollo sia nella milza sia nel sangue periferico dei ratti del gruppo echinacea. Lo studio indica che la somministrazione prolungata di echinacea per la maggior parte della vita del ratto aumenta la sopravvivenza, probabilmente per un effetto stimolante sulle cellule NK.
    Per valutare l’aspetto preventivo sono stati effettuati 27 studi, i cui risultati medi sono i seguenti: nei gruppi trattati con echinacea l'incidenza di infezioni dell'apparato respiratorio è stata del 29,3% e in quelli che ricevevano il placebo del 36,7%. Inoltre il tempo di guarigione dei soggetti che prendevano l’echinacea era significativamente minore (4 giorni) rispetto a quello osservato nel gruppo placebo (6 giorni).
    Questi studi hanno indicato che il trattamento più consigliabile con Echinacea è il seguente: 30 giorni di cura, 15 giorni di intervallo (durante tale interruzione è possibile utilizzare altre sostanze immunostimolanti (vedasi per esempio pappa reale o propoli), 30 giorni di cura, 15 giorni di intervallo e 30 giorni di cura. Questo trattamento va iniziato tra la fine di settembre e i primi di febbraio per fornire protezione durante i mesi invernali.
    Posologia: come per i farmaci e per le altre piante, varia con il peso del paziente da trattare. La forma farmaceutica preferibile è l'estratto secco titolato e standardizzato in echinacoside al 4%. Mediamente, anche se, ripeto, non ci sono protocolli univoci, ma la terapia va personalizzata, occorrono, per una persona di peso medio (60 – 70 kg), parliamo di 2 – 3 capsule al giorno, suddivise in due somministrazioni.
    Effetti collaterali: Se usata per periodi superiori a 8 settimane e a dosi elevate questa pianta può dare problemi di fegato, per cui non dovrebbe essere usata in pazienti con evidenti problemi di fegato. E' controindicato l'utilizzo di echinacea in soggetti con malattie sistemiche progressive e autoimmuni (sclerosi multipla. Artrite reumatoide, tiroidite Hashimoto, lupus eritematoso, etc.).
    Interazioni farmacologiche: può potenziare l'effetto negativo sul fegato di farmaci epatotossici come steroidi anabolizzanti, amiodarone, metotrexate e ketoconazolo.
    Applicazioni terapeutiche: in conclusione, assumere echinacea può essere utile per prevenire e curare (magari in appoggio alla terapia farmacologica) raffreddore, influenza, infezioni a carico delle prime vie respiratorie (faringiti, laringiti, tonsilliti), herpes recidivante, infezioni batteriche e fungine.
    Terapie complementari: al fine di potenziare l'effetto dell'echinacea, è possibile associarla a:
    propoli: è una sostanza resinosa che le api raccolgono dalle gemme e dalla corteccia delle piante. Si tratta quindi di una sostanza di origine prettamente vegetale anche se le api, dopo il raccolto, la elaborano con l’aggiunta di cera, polline ed enzimi prodotti dalle api stesse. L'associazione con echinacea è utile in caso di infezioni del cavo orale (candida, afte, gengiviti).
    Semi di pompelmo: hanno un'ottima attività antibiotica, antivirale e antimicotica e si prestano, in associazione con l'echinacea, per la cura e la prevenzione di infezioni soprattutto urinarie e genitali, quali candiada, herpes genitalis, cistite ricorrente, ma anche come vaccino naturale contro l'influenza stagionale.
    Pappa reale: è una secrezione prodotta dalle api operaie, utilizzata dalle api come nutrimento per le larve (fino a tre giorni di età) e per l'ape regina (per tutta la vita). Contiene vitamine (la pappa reale è il prodotto più ricco di vitamina B5 che si conosca in natura), oligoelementi, acetilcolina (fino a 1 mg/g), fattori antibiotici particolarmente attivi contro Escherichia coli B. Si presta assai bene per la stimolazione delle difese immunitarie nei pazienti anziani o nei pazienti defedati, in quanto, oltre ad essere immunostimolante risulta essere anche un ottimo tonico pro-energetico.
    Fermenti lattici probiotici: per la maggior parte sono rappresentati da lactobacilli, bifidobatteri, lieviti e bacilli. I fermenti lattici vengono comunemente consumati insieme agli alimenti fermentati che li contengono, come lo yogurt o il formaggio, ma i fermenti presenti all'interno di tali prodotti spesso non svolgono alcun ruolo benefico per l'organismo umano, perché muoiono appena entrano in contatto con i succhi gastrici non sopportandone l'acidità. Secondo le linee guida della FAO/OMS, sono definiti probiotici solo quei microrganismi che si dimostrano in grado, una volta ingeriti in adeguate quantità, di esercitare funzioni benefiche per l'organismo. Si reputa che i probiotici possano avere diversi effetti benefici sulla funzione immunitaria. Possono infatti proteggere da specie patogene tramite inibizione della crescita tramite competizione e, come suggerito da alcune evidenze, agire sul sistema immunitario aumentando il numero di cellule che producono immunoglobuline, migliorando la fagocitosi, incrementando la proporzione di linfociti T e cellule NK (Natural Killer). Quindi l'associazione con echinacea può essere assai utile per prevenire e curare infezioni virali e batteriche intestinali e gastriche (anche ulcera con Helycobacter).
    N.B.: Si definisce prebiotico, da non confondere con il probiotico, ogni sostanza che, presente nel cibo, non viene assorbita dall'organismo ma è utilizzata dalla flora intestinale. Sono nella grande maggioranza carboidrati, in particolare oligosaccaridi. Ta questi in special modo rivestono un ruolo importante i Frutto-oligosaccaridi (conosciuti come FOS) e tra questi l'inulina risulta il prebiotico di maggiore interesse. I prebiotici favoriscono la crescita e l'attività di Bifidobacterium e di lactobatteri, specie batteriche importanti per la salute digestiva dell'organismo ospite.
    Rosa canina o Acerola: sono tra le più importanti fonti di vitamina C, le cui concentrazioni nel plasma e nei leucociti diminuiscono rapidamente durante le infezioni e lo stress. Essa è necessaria per la risposta immunitaria cellulo–mediata, in particolare per le funzioni dei leucociti e dei macrofagi, per la motilità dei neutrofili, per la fagocitosi, l’attività antimicrobica, la sintesi di interferoni, le reazioni allergiche, la sintesi di collagene e la cicatrizzazione delle ferite.
    Rimedi omeopatici: l'echinacea si presta anche ad essere assunta in concomitanza con prodotti omeopatici, come l'Oscillococcinum, putilizzabile sia come trattamento preventivo dell’influenza sia come trattamento curativo degli stati influenzali incipienti o conclamati. Come si assume: a titolo preventivo: 1 dose di granuli alla settimana durante il periodo di rischio d’influenza; nello stato influenzale incipiente: 1 dose di granuli il prima possibile sin dalla comparsa dei primi sintomi, da ripetere eventualmente 2-3 volte, a intervalli di 6 ore; nello stato influenzale conclamato: 1 dose di granuli mattina e sera, durante 1-3 giorni. Tutto il contenuto della dose deve essere sciolto sotto la lingua. Oscillococcinum va assunto lontano dai pasti, 15 minuti prima o 1 ora dopo.
    Vaccino antiinfluenzale: anche chi decide di fare il vaccino antiinfluenzale può assumere l'echinacea che si rivelerà complementare al farmaco nell'aumentare difese specifiche e aspecifiche.
    Immunomodulatori: Vengono considerati immunomodulatori i lisati batterici e il pidotimod. Questi prodotti vengono definiti “vaccini”, ma in realtà non si tratta di veri vaccini. Si tratta di specialità medicinali che contengono antigeni batterici, cioè frammenti di batteri, o catene polipetidiche che, assunti dall`organismo sano, ne dovrebbero stimolare la risposta immunitaria (cioè stimolare la produzione di anticorpi necessari per contrastare il batterio vero e proprio, o il virus, quando questo attaccherà). Poiché vengono allestiti con i frammenti dei batteri che inducono più frequentemente infezioni dell`apparato respiratorio e della gola, questi preparati vengono prescritti come profilassi delle infezioni respiratorie recidivanti (quali faringotonsilliti, otiti, bronchiti), soprattutto nei bambini, che sono i più esposti, in particolar modo se frequentano l`asilo nido o la scuola materna, a questo tipo di infezioni, anche ripetute in un breve periodo di tempo e negli anziani, nei quali le difese immunitarie spesso risultano inferiori. Anche in questo caso l'echinacea si rivela complementare all'effetto dei lisati batterici, aumentandone le proprietà immunostimolanti.
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