Laboratorio galenico erboristico Farmacia Montemignaio

  1. L'ANTICOLESTEROLO NATURALE CHE FUNZIONA COME LE STATINE
    A BASE DI RISO ROSSO FERMENTATO E FITOSTEROLI VEGETALI

    AvatarBy Matteo Pernigotti il 6 Oct. 2014
     
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    RISO ROSSO fermentato: il bloccante naturale della sintesi del colesterolo

    Un po' di botanica: questa droga è ottenuta mediante fermentazione del comune riso da cucina (Oryza sativa), ad opera di un particolare lievito, chiamato Monascus purpureus o lievito rosso. Le origini del riso non sono certe, si ritiene che le varietà più antiche siano comparse oltre quindicimila anni fa lungo le pendici dell'Himalaya. L’unica cosa che sappiamo per certo sulle origini di questo alimento è che è nato in Asia, precisamente in Cina verso il VI millennio a.C.. Costituisce il cibo principale per circa la metà della popolazione mondiale e viene coltivato in quasi tutti i paesi del mondo. Questo riso, che deve il suo nome alla caratteristica colorazione, rappresenta un componente tradizionale della fitoterapia cinese.

    Parte utilizzata come droga: si usano i chicchi di riso polverizzati.
    Colesterolo, questo sconosciuto: Il colesterolo è una molecola della classe degli steroli (lipidi o grassi) che riveste un ruolo particolarmente importante nella fisiologia degli animali e quindi anche dell'uomo. L'uomo produce per biosintesi autonoma la maggior parte del colesterolo necessario, negli adulti tra 1 e 2 grammi al giorno. Tutte le cellule dell'organismo umano sono capaci di sintetizzare colesterolo, ma la maggior parte viene prodotto dalle cellule epatiche che lo trasferiscono al sangue per il trasporto in tutto l'organismo. Solo una piccola parte viene assunta con l'alimentazione.
    La biosintesi del colesterolo è regolata dalla concentrazione intracellulare di colesterolo e degli ormoni insulina e glucagone, per cui viene sintetizzato solo in caso di necessità, per non sprecare energia. Infatti un'elevata concentrazione di colesterolo intracellulare e degli ormoni insulina (la cui funzione principale è quella di regolatore dei livelli di glucosio ematico riducendo la glicemia mediante l'attivazione di diversi processi metabolici e cellulari) e glucagone (che interviene in caso di ipoglicemia, attivando la degradazione del glicogeno ed un conseguente rilascio di glucosio nel sangue) inibisce l'enzima HMG-CoA riduttasi bloccando la biosintesi del colesterolo. Per questo la quantità di colesterolo sintetizzato è inversamente proporzionale alla quantità di colesterolo assunto con la dieta.
    Che funzioni svolge all'interno del nostro organismo:
    Il colesterolo è un componente essenziale della membrana cellulare di tutte le cellule animali: si inserisce fra i due strati di fosfolipidi, aumentando la stabilità meccanica delle cellule.
    Assieme con molecole proteiche regola lo scambio di sostanze messaggere tramite la membrana cellulare.
    E' coinvolto nella crescita e nella divisione cellulare.
    E' la sostanza base per la sintesi degli importanti ormoni steroidei come aldosterone (risparmio K), cortisone, testosterone, estradiolo.
    E' essenziale per lo sviluppo embrionale.
    Il colesterolo prodotto nel fegato viene impiegato in buona parte per la produzione di bile, una sostanza secreta nel duodeno che serve a emulsionare i lipidi alimentari per renderli assorbibili dall'intestino tenue.
    Visto che il colesterolo, come tutti i grassi, non è solubile nel sangue, per il trasporto ematico deve essere "imballato" in complessi aggregati di trasporto con proteine e trigliceridi (lipoproteine). Questi aggregati si distinguono in: chilomicroni, sintetizzati nell’intestino, dopo i pasti, sono deputati all’assorbimento dei trigliceridi assunti dal cibo ed al successivo rilascio all’organismo; sono quindi i principali trasportatori dei trigliceridi; le VLDL (very low density lipoproteins) che, sintetizzate nel fegato, racchiudono elevate quantità di trigliceridi endogeni e li rilasciano ai tessuti dei muscoli ed al tessuto adiposo divenendo LDL; le LDL (low density lipoproteins) che contengono pochi trigliceridi e buone quantità di colesterolo che viene trasportato ai tessuti; le HDL (high density lipoproteins), sintetizzate nel fegato, che contengono pochi trigliceridi ed elevati livelli di colesterolo, in quanto intercettano il colesterolo in eccesso nel sangue riportandolo al fegato che lo degrada: svolgono quindi la funzione di regolazione del colesterolo in eccesso. Essendo in grado di rimuovere il colesterolo da una placca aterosclerotica nelle arterie e trasportarlo al fegato vengono in genere comunemente chiamate colesterolo buono.
    Aterosclerosi: Un elevato valore di colesterolemia implica un rischio elevato di aterosclerosi, di infarto e di ischemia. Anatomicamente, la lesione caratteristica dell'aterosclerosi è l'ateroma o placca aterosclerotica, ossia un ispessimento dello strato più interno delle arterie, che è in diretto contatto con il sangue, dovuto principalmente all'accumulo di materiale lipidico (grasso) e a proliferazione del tessuto connettivo, che forma una cappa fibrosa al di sopra del nucleo lipidico.
    Le lesioni, che hanno come caratteristica specifica la componente lipidica più o meno abbondante, si evolvono con il tempo: iniziano nell'infanzia come strie lipidiche (a carattere reversibile) e tendono a divenire placche aterosclerotiche, che nelle fasi avanzate possono restringere (stenosi) il lume arterioso oppure ulcerarsi e complicarsi con una trombosi sovrapposta, che può portare a una occlusione, spesso improvvisa, dell'arteria.
    Clinicamente l'aterosclerosi può essere asintomatica, oppure manifestarsi, di solito dai 40-50 anni in su, con fenomeni ischemici acuti o cronici, che colpiscono principalmente cuore, encefalo, arti inferiori e intestino.
    L'aterosclerosi è causata dal concorso di numerosi fattori, che possono essere raggruppati in due classi: fattori sistemici e fattori locali. I fattori sistemici sono rappresentati dai fattori di rischio cardiovascolare e comprendono fattori non modificabili (età, sesso e caratteristiche genetiche) e fattori modificabili (fumo, ipercolesterolemia, ipertensione, obesità, diabete). I fattori locali sono costituiti dagli stress meccanici prodotti dal flusso e presentano una distribuzione disomogenea nell'ambito dell'albero arterioso, dal momento che sono più intensi in alcune regioni rispetto ad altre. Le placche ateromatose hanno infatti nell’uomo una distribuzione abbastanza costante, in ordine decrescente sono interessate: aorta addominale; arterie coronarie (entro i primi 6 cm); arterie femorali; aorta toracica; carotidi interne; circolo di Willis (a. vertebrale, a. basilare, a. carotide interna) e arteria cerebrale media. Gli stress meccanici sono responsabili di un ispessimento circoscritto della parete arteriosa, che costituisce un fattore predisponente allo sviluppo dell'aterosclerosi, in quanto facilita l'intrappolamento delle LDL.
    Valori ottimali di colesterolemia: Attualmente viene preso come riferimento per definire se un soggetto è o meno affetto da ipercolesterolemia il valore di 220 mg\dl di concentrazione di colesterolo totale. Secondo le attuali linee guida internazionali poi i valori ideali di colesterolemia in un soggetto senza fattori di rischio cardiovascolare o con un solo fattore corrispondono a 160 mg/dl di colesterolo LDL o meno; i valori ideali in un soggetto con più di 1 fattore di rischio sono di 130 mg/dl di LDL o meno; i valori ottimali per un soggetto con cardiopatia ischemica o diabete sono 100 mg/dl di LDL o meno.
    Attività ipocolesterolemizzante del riso rosso fermentato: durante la sua attività fermentatrice, il lievito Monascus purpureus si arricchisce di un gruppo di sostanze, denominate monacoline, a cui è stata scientificamente attribuita una spiccata attività ipocolesterolemizzante. Tra queste, spicca la monacolina K, che rispecchia la struttura chimica e l'azione farmacologica della lovastatina (un farmaco appartenente alla categoria delle statine, Rextat o Tavacor). Similmente a tali prodotti farmaceutici, la monacolina K del riso rosso è in grado di inibire la HMG-CoA reduttasi, che rappresenta l'enzima chiave nella biosintesi del colesterolo. L'integrazione con riso rosso fermentato si è rivelata efficace per normalizzare i livelli di colesterolemia totale, colesterolo LDL e trigliceridemia.
    In tal senso, il riso rosso fermentato è più efficace rispetto alla somministrazione di dosi equivalenti di lovastatina, a dimostrazione che le sue proprietà rispecchiano un insieme di azioni non riconducibile alla sola monacolina K. Anche per questo, oltre alla ben documentata attività ipolipidemizzante, il riso rosso fermentato sembra ridurre il rischio cardiovascolare grazie ad azioni antiaterosclerotiche di altro tipo (effetto antinfiammatorio e vasodilatante).
    Posologia: come per i farmaci e per le altre piante, varia con il peso del paziente da trattare. La forma farmaceutica preferibile è l'estratto secco titolato e standardizzato in monakolina al 3%. Mediamente, anche se, ripeto, non ci sono protocolli univoci, ma la terapia va personalizzata, occorrono, per una persona di peso medio (60 – 80 kg), parliamo di 100 mg di estratto secco, suddivisi in due somministrazioni.
    Effetti collaterali: possibile insorgenza di lievi disturbi gastrointestinali (dolori e bruciori allo stomaco, reflusso gastroesofageo, flatulenza) in soggetti predisposti.
    Interazioni farmacologiche: può potenziare l'effetto negativo sul fegato dell'ipocolesterolemizzante chimico gemfibrozil. Controindicato anche in pazienti alcolisti o con gravi danni epatici.
    Terapie complementari: al fine di potenziare l'effetto del riso rosso fermentato, è possibile associarlo a:
    policosanoli: sono una miscela di sostanze di origine esclusivamente vegetale estratte dalla canna da zucchero e da alcuni sottoprodotti della lavorazione dei cereali (germi di grano, cera di riso). Il loro componente principale è l'octacosanolo. Il principale effetto è quello di inibire la sintesi del colesterolo e diminuire la concentrazione delle proteine lipidiche a bassa densità (LDL) nel sangue. Inoltre i policosanoli abbassano anche i trigliceridi, in media di circa il 10%. E' stato dimostrato che i policosanoli hanno la stessa efficacia della simvastatina e della pravastatina nel ridurre il colesterolo. Esiste anche uno studio che ha paragonato i policosanoli all’atorvastatina, una statina più recente delle due precedenti. In questo studio è stato dimostrato che l’efficacia dei policosanoli nel ridurre il colesterolo è solo leggermente inferiore a quella dell’atorvastatina. Questi farmaci sono le cosiddette statine, e sono i farmaci più efficaci per la riduzione del colesterolo e per la protezione dei vasi sanguigni e del cuore oggi disponibili. noltre riducono la proliferazione delle cellule muscolari lisce della parete vasale, che quando aumenta troppo riduce il diametro dei vasi sanguigni e quindi la portata di sangue. I policosanoli sono efficaci anche nel combattere i radicali liberi e grazie a questo effetto ostacola l’ossidazione delle LDL, che è la causa principale dello sviluppo dell’aterosclerosi. Inoltre i policosanoli abbassano anche i trigliceridi, in media di circa il 10%. Una dose giornaliera di 10 mg. di policosanoli ha all’incirca la stessa efficacia di riduzione del colesterolo LDL di una pari dose di simvastatina o di pravastatina.
    Acidi grassi essenziali w-3 e w-6: si tratta di acidi grassi detti essenziali poiché, considerata l'impossibilità dell'organismo di sintetizzarli, devono obbligatoriamente essere introdotti con la dieta. Buone fonti di omega-6 sono gli oli di semi, la frutta secca ed i legumi. Le migliori fonti alimentari di omega-3 sono invece i pesci dei mari freddi, l'olio ed i semi di lino. Gli acidi grassi omega-6 abbassano la colesterolemia, riducendo i livelli plasmatici delle LDL. Questo beneficio, tuttavia, è in parte attenuato dal fatto che gli stessi acidi grassi omega-6 riducono anche il colesterolo "buono" HDL. Gli acidi grassi omega-3 abbassano i livelli plasmatici di trigliceridi, interferendo con la loro incorporazione a livello epatico nelle VLDL. Per questo motivo possiedono un'importante azione antitrombotica (ricordiamo, infatti, che alti livelli di trigliceridi nel sangue riducono il processo di fibrinolisi, deputato allo scioglimento dei coaguli intravasali; per questo motivo l'ipertrigliceridemia si accompagna ad un aumentato rischio di patologie cardiovascolari).
    Vitamina E o tocoferolo: è un nutriente vitaminico essenziale e vitale per l'uomo, un potente antiossidante liposolubile, presente in molti vegetali, ad esempio nella frutta, nell'olio di canapa, nell'olio d'oliva e soprattutto nell'olio di germe di grano. La vitamina ha un ruolo importante, quale fattore antiossidante, nella prevenzione dell’ossidazione degli acidi grassi polinsaturi, evento chiave nello sviluppo del processo di perossidazione lipidica. Tale evento, scatenato dall’azione di radicali liberi, si sviluppa attraverso delle reazioni a catena che continuano il processo ed è alla base della formazione delle placche aterosclerotiche.
    Cassia nomame: non va confusa con la più nota Cassia angustifolia, la quale ha proprietà prevalentemente lassative. Questa pianta è ricca di flavonoidi e di altre sostanze che inibiscono l’azione delle lipasi, gli enzimi del pancreas deputati alla digestione dei grassi a livello duodenale. In questo modo, la Cassia riduce fino al 30% l’assorbimento di grassi limitando così l’apporto calorico complessivo e diminuendo il livello di trigliceridi e colesterolo nel sangue. I grassi non digeriti vengono eliminati con le feci, non venendo assorbiti a livello intestinale. Si utilizza l’estratto secco titolato all’8% in catechine.
    Tarassaco: questa importante droga (parti utilizzate rizoma e radice) dall'azione depurativa epatica e renale può essere utile anche per abbassare i livelli di colesterolo nel sangue, grazie alla sua capacità coleretica, cioè aumentante la secrezione biliare, attraverso la quale vengono eliminati il colesterolo e gli acidi grassi.
    Rimedi omeopatici: le gocce Reckeweg R7 che contengono Cholesterinum D6 e Lycopodium D4 sono indicate per abbassare i livelli ematici di colesterolo, aumentando l'attività epatica e la secrezione biliare. Di norma si assumono 10-15 gocce, in poca acqua, 3 volte al giorno prima dei pasti.
    Medicina tradizionale: la famiglia di farmacia dielezione per il trattamento dell'ipercolesterolemia è quella delle statine, sostanze capaci di inibire la biosintesi del colesterolo intervenendo su un enzima diverso da quello sul quale intervengono riso rosso fermentato e policosanoli. Recentemente sono state modificate le indicazioni per la somministrazione delle statine, che vengono racchiuse nella nota 13 da segnalare nella ricetta medica, perché il farmaco possa essere dispensato gratuitamente dal SSN. Hanno numerosi possibile effetti collaterali, tra i quali: epatotossicità (aumentano le transaminasi), disturbi muscolari che vanno dalla debolezza muscolare e crampi fino alla mialgia, dispepsia e nausea, cefalea. Un'altra famiglia di farmaci utilizzati per questa patologia è quella dei fibrati, come Gemfibrozil e Fenofibrato. Essi sono comunque più utilizzati nel trattamento delle ipertrigliceridemie gravi, e nelle iperlipidemie come trattamento di seconda o terza scelta, da soli o in associazioni con statine, Omega-3 o sequestranti degli acidi biliari, tipo Questran. Malgrado siano meno efficaci nell'abbassare la concentrazione di LDL, i fibrati aumentano i livelli delle HDL, incrementando in tal modo il cosiddetto colesterolo "buono", e agiscono soprattutto sopprimendo la concentrazione plasmatica dei trigliceridi. Ancora i sequestranti degli acidi biliari, come la colestiramina, sono resine che legano gli acidi biliari formando un complesso insolubile escreto via feci. Sono utilizzati come farmaci antiipercolesterolemici, perché evitando il riassorbimento enteroepatico degli acidi biliari permette la neosintesi degli stessi da parte degli epatociti. Come conseguenza si ha diminuzione netta di colesterolo ematico (precursore degli acidi biliari), delle LDL e, come effetto secondario, stipsi.

    LA FORMULAZIONE DELLE MIE CAPSULE ANTICOLESTEROLO HA FONDAMENTALMENTE 3 FUNZIONI:
    - BLOCCO DELLA SINTESI DEL COLESTEROLO ENDOGENO (STESSO MECCANISMO DELLE STATINE)
    - SOTTRAZIONE DI ZUCCHERI E GRASSI INTRODOTTI CON I PASTI, MEDIANTE L'UTILIZZO DI PIANTE CHE FUNZIONANO COME DELLE RETI INTRAPPOLANDO GLI ZUCCHERI E I GRASSI A LIVELLO DELLO STOMACO E DELL'INTESTINO, CAUSANDONE L'ELIMINAZIONE CON LE FECI SENZA CHE POSSANO ESSERE ASSORBITI A LIVELLO INTESTINALE
    - AUMENTO DELL'ELIMINAZIONE DEL COLESTEROLO ATTRAVERSO LA FLUIDIFICAZIONE DEGLI ACIDI BILIARI
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  1. Polina
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    Ciao, avendo dei problemi con colesterolo alto, mio dietologo ha indicato la dieta spesciale con alto contenuto dei formaggi, fragole e emele, ma ho trovato la salute soltanto con atorvastatina prezzo online, che era veramente efficiente.
     
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